AUDIO 12: Anekh e Udjat
L’Anekh è il simbolo della vita. Si credeva che l’amuleto ad esso corrispondente, se indossato, fosse in grado di proteggere dal male e dai pericoli e di garantire la vita eterna. Gli egittologi Hastings e Gardiner ritennero che tale simbolo fosse costituito da un legaccio, in particolare quello usato nei sandali. Molte divinità sono rappresentate in atto di rivolgere l’Anekh verso un faraone, trasmettendogli così i propri fluidi vitali. In alcuni casi l’Anekh è dotato di braccia umane che sostengono il sole oppure reggono uno stendardo sacro.
L’Udjat, ovvero l’occhio del dio falco Horus, era un importantissimo amuleto simbolo di integrità e salute. L'amuleto Udjat conobbe una straordinaria diffusione nella civiltà egizia. Esso trovava posto, solitamente, all'interno dei bendaggi che avvolgevano il corpo del defunto, oltre che su rilievi, incisioni e papiri, in quanto simbolo di rigenerazione. Graficamente è costituito da un occhio sovrastato dal sopracciglio e, sotto, dal piumaggio del falco, animale del quale Horus prendeva le sembianze. Secondo la mitologia egizia, Horus volle vendicare l'uccisione del padre Osiride, perpetrata dal fratello di quest'ultimo, Seth. Nei testi mitologici è narrato il combattimento cosmico tra le due divinità, nel corso del quale Seth riuscì a strappare un occhio all’avversario. Ma Horus, con l’aiuto del dio Thoth, fu in grado di ritrovarlo e, dopo averlo purificato, lo rimise al suo posto dandogli il nome di udjat = “colui che è in buona salute”.