AUDIO 14 - I sarcofagi
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AUDIO 14: I sarcofagi

Il sarcofago era considerato nella civiltà egizia come “signore della vita”. Le sue parti includevano importanti riferimenti alla cosmologia egizia: la cassa rappresentava la terra, mentre il coperchio veniva spesso dipinto con raffigurazioni della dea del cielo Nut. “Oh madre Nut avvolgimi interamente perché io possa essere posto tra le stelle imperiture e non morire mai” riporta un inno dedicato alla dea. La forma e l’iconografia dei sarcofagi mutò nel tempo, riflettendo le trasformazioni delle varie epoche e dinastie, dai più semplici in legno grezzo nel periodo Protodinastico (alla fine del IV millennio a.C.) ai più riccamente decorati del Terzo Periodo Intermedio (alla fine del II millennio a.C.). Nell’Antico Regno (tra il 2649 e il 2152 a.C.), la cassa rettangolare era decorata come una cinta muraria per renderla inespugnabile alle forze del male o come le mura di una ricca abitazione che ricovera il corpo del defunto. Verso la fine dell’Antico Regno, sui sarcofagi lignei apparvero decorazioni, come la falsa porta per la circolazione del ba e del ka del defunto e l’occhio sacro Udjat per mantenere un contatto col mondo dei vivi. Durante il Medio Regno (tra il 2065 e il 1781 a.C.) apparvero i sarcofagi antropoidi, mentre nel Nuovo Regno (che si snodò tra il 1550 e il 1069 a.C.) si iniziarono ad usare i sarcofagi multipli. In epoca romana (dopo il 30 a.C.) si decise di aggiungere, come innovazione funeraria alla serialità della maschera, il ritratto dipinto, posto direttamente sul volto della mummia.