AUDIO 15 - Maschera funeraria
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AUDIO 15: Maschera funeraria

La tecnica con cui venne realizzata questa maschera è il cartonnage: l’antenato della cartapesta che esisteva già 5000 anni fa. Il cartonnage è un materiale composto da papiri, tele e lino, riutilizzati a più strati, pressati, tenuti insieme da collanti e infine dipinti. Maschere di questo tipo venivano poste direttamente sopra il volto del defunto. Lo strato di cartonnage rappresentava una sorta di primo “sarcofago” che poteva ricoprire anche tutto il corpo mummificato e che veniva in seguito inserito dentro al vero e proprio sarcofago di legno. Dal momento che il cartonnage veniva pitturato la superficie doveva essere preventivamente lisciata. A tal fine veniva impiegato un preparato a base di calce, detto “stucco antico”, che non contribuiva soltanto a levigare il materiale, ma aveva anche proprietà antisettiche: caratteristica perfetta, per un impasto che doveva stare dentro una tomba, a contatto con le bende che coprivano la mummia. Per ottenere il cartonnage venivano utilizzati, tra gli altri, brandelli di papiri destinati al macero. Quando un archeologo si trova di fronte ad un prodotto in cartonnage, viene talvolta scosso da un dilemma: salvare il manufatto nella sua integrità o recuperarne i papiri per analizzare ciò vi è scritto? La decorazione della maschera in mostra rappresenta il loto. Questo fiore è la pianta araldica dell’Alto Egitto. Nell’antichità il fiore di loto aveva una simbologia legata alla rinascita, al sole e alla vita eterna. Simbolo di tanti amuleti, secondo gli antichi egizi, teneva lontano il male attraendo invece il bene. Esso, secondo alcune leggende legate alla creazione, fu il primo fiore a nascere dal caos primordiale. A Eliopoli una leggenda narra che il fiore, nato dal fango dell’oceano Nun, sbocciò rivelando il dio del sole Atum.