AUDIO 23: Conclusioni
L’Egitto dei faraoni perdurò con alterne vicende dal 3200 a.C. circa al 332 a.C., quando Alessandro Magno occupò il paese, venendo accolto come liberatore. I Tolomei continuarono a provvedere ai templi egiziani, e così fecero i romani dopo la sconfitta di Cleopatra, mantenendo molti elementi delle millenarie tradizioni locali. Con la diffusione del cristianesimo (che comportò la chiusura della quasi totalità dei templi) e la successiva conquista araba, la cultura egizia si trasformò: dalla storia si passò all’archeologia. Progressivamente la civiltà dei faraoni fu sommersa dalle sabbie e scomparì dalla scena mediterranea.
L’Antico Egitto aveva fondato la sua ricchezza sul sistema agricolo, base economica dello stato faraonico, grazie all’enorme surplus prodotto. Gli Egizi svilupparono tecniche di navigazione e crearono imponenti reti commerciali. Il sistema geroglifico consentì la produzione di una vasta quantità di testi religiosi, storici e letterari e fu fonte di grande fascinazione per gli stranieri.
In tutto l’Egitto, dalla Grande Piramide di Giza alle semplici tombe degli operai, molte cose testimoniano l’importanza delle credenze ultraterrene per questa civiltà. Un grande corpus di testi funerari che copre circa tre millenni di storia fornisce informazioni dettagliate sulla religione e sulla visione del mondo ultraterreno nell’Egitto antico. I culti delle divinità, le credenze funerarie, l’ideologia faraonica furono elementi di continuità. L’Egitto faraonico ha affascinato persone di differenti culture, che hanno visitato il paese fin dall’antichità, così come in epoca recente. La bellezza e la peculiarità dell’arte e la monumentalità delle architetture egiziane continuano ad ammaliare l’uomo moderno generazione dopo generazione.
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