AUDIO 13 - Mummie di animali
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AUDIO 13: Mummie di animali

Gli antichi egizi attribuivano tanta importanza agli animali, al punto da imbalsamarli come fossero esseri umani, sia per farsi accompagnare nella vita eterna che per offrirli agli dèi. Anche nel caso degli animali, gli imbalsamatori estraevano le viscere dal cadavere, lo lavavano, lo asciugavano con panni di lino e quindi lo essiccavano ricoprendolo di natron. Dopo l’essiccazione, il corpo veniva pulito e ricoperto di resine per prevenire la formazione di batteri, e quindi veniva unto di oli sacri. Infine, era avvolto in bende di lino e posto in un sarcofago, oppure sotterrato. Cani e gatti venivano imbalsamati con cura e spesso collocati in un sarcofago, seppelliti con i loro padroni. Un certo Hapi-Min, per esempio, vissuto probabilmente intorno al 300 a.C., fu ritrovato in un sarcofago con un cane ai suoi piedi. Una coppia seppellita a Saqqara, invece, condivideva la tomba con una sorta di zoo: cani, gatti, babbuini e macachi. La maggior parte delle mummie animali erano però predisposte come offerte votive: animali che venivano allevati, uccisi e poi imbalsamati in onore di una particolare divinità. I pellegrini compravano queste mummie dai sacerdoti e le offrivano come ex-voto nei santuari sacri. Gli animali imbalsamati rappresentavano per l’eternità le preghiere rivolte al dio dai pellegrini. Nell’antico Egitto furono sacrificati e offerti agli dèi milioni di animali. La pratica delle mummie votive iniziò tardi nella storia egizia, ovvero attorno al 600 a.C. Il fenomeno perdurò all’incirca fino al 350 d.C., quando venne interrotto dal trionfo del cristianesimo.

Un altro tipo di imbalsamazione degli animali era quello praticato su alcuni esemplari nei quali i sacerdoti avevano identificato il dio stesso, incarnato nell’animale sacro. Questo veniva adorato nei templi come un dio durante la vita e alla morte era imbalsamato con ogni cura e deposto in ricchi sarcofagi nelle necropoli dedicate.