AUDIO 20 - Cosmetici
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AUDIO 20: Cosmetici

Oltre a considerare il proprio corpo come un tempio e quindi a dedicargli le migliori cure estetiche, gli Egizi possono essere definiti degli avanguardisti in merito al trucco. Tale pratica non era soltanto radicata in tutti gli strati sociali, ma veniva esercitata indistintamente sia dagli uomini che dalle donne. Anche nell’Antico Egitto le donne si dedicavano al trucco con maggiore impegno rispetto agli uomini, e pertanto le loro cassette di bellezza contenevano molti più accessori. Pinzette, arricciacapelli, profumi, set per la manicure, creme e profumi. Il make-up egizio cominciava dal volto. A partire dall’Epoca Tarda (iniziata nel 664 a.C.), le donne usavano schiarirsi la pelle, utilizzando il talak, una versione primordiale del talco, a base di farina di fave e gesso in polvere, oppure una polvere finissima giallo ocra, simile alla moderna cipria, che conferiva all’incarnato dei riflessi dorati. Solo nel periodo Tolemaico (dal 304 a.C.) si cominciò a far uso della biacca o cerussa, una pasta bianca e densa che veniva applicata sul viso schiarendo notevolmente l’incarnato. In alcuni casi prima dell’applicazione del trucco venivano strofinati sul viso degli unguenti a base di grassi animali, ai quali venivano aggiunte delle essenze profumate, per facilitare l’applicazione dei successivi cosmetici. Gli occhi erano probabilmente il punto focale del trucco egizio. L’occhio veniva opportunamente contornato in modo da ingrandire e sottolineare lo sguardo. Per colorare la zona perioculare, durante l’Antico Regno (dopo il 2700 a.C.), veniva utilizzata la malachite del monte Sinai, di dominio spirituale della dea della bellezza Hathor, sostituita nel Medio Regno (dal 2065 a.C.) con il kohl, cosmetico arrivato fino ai nostri giorni. Oltre all’applicazione del kohl sul contorno degli occhi si soleva aggiungere anche degli ombretti colorati sulle palpebre. Le polveri colorate erano tenute in tavolozze di avorio o metallo con scomparti separati, alcuni dei quali erano lasciati vuoti per permettere la miscelazione di più colori assieme. I colori erano uniti a grassi e resine in modo da aderire perfettamente alla pelle.